24 Feb Controllo dell’udito: come si svolge e quando farlo

I Centri Acustici Blumedical offrono la possibilità di effettuare un controllo dell’udito gratuito sia presso i centri acustici che presso il proprio domicilio. Ma cos’è il controllo dell’udito e come si svolge?

Un test dell’udito serve a valutare la capacità uditiva, cioè la capacità delle orecchie di captare i suoni a diversi livelli di volume. Esistono diverse app o test online su cui poter testare la propria capacità uditiva, ma un esame completo presso un centro acustico è ovviamente molto più sofisticato e accurato.

Il paziente viene fatto accomodare in una stanza insonorizzata (chiamata cabina silente) e gli vengono consegnate delle cuffie, attraverso cui ascoltare diverse tipologie di suoni. Le batterie di test audiologici infatti sono diverse. In genere, si effettua prima un’audiometria tonale, che consiste nell’ascoltare suoni di diversa intensità e in condizioni di disturbo. Più si va avanti nel test, più il volume del suono diminuisce. Il paziente, che partecipa attivamente al controllo, deve indicare al tecnico audiometrista fin quando riesce ad ascoltare il suono: quello sarà il punto di partenza per determinare la sua soglia uditiva.

Successivamente, si procede con l’audiometria vocale: i suoni vengono sostituiti da sillabe (che in genere non compongono parole esistenti) e il paziente deve ripeterle correttamente. I risultati di questi test vengono trascritti sotto forma di audiogramma.

E nel caso di un controllo dell’udito su bambini molto piccoli? Si può ricorrere in questo caso a test di tipo oggettivo, dove viene rilevata, grazie ad una sonda inserita nel canale uditivo, la risposta del cervello agli stimoli sonori. È compito della coclea, situata nell’orecchi interno, captare i suoni e tradurli in impulsi elettrici che il cervello può comprendere. Se la sonda rileva gli impulsi, allora la coclea funziona correttamente e i può escludere il rischio di ipoacusia congenita.

Controllo dell’udito: il compito dell’audioprotesista

L’efficacia di un test uditivo dipende ovviamente dalla collaborazione del paziente e dalla strumentazione, ma l’efficacia di un buon percorso di riabilitazione uditiva – in caso di ipoacusia – dipende dall’audioprotesista.

L’audioprotesista infatti non è un tecnico che si limita a registrare i dati del test, ma un medico che si occupa di conoscere la storia clinica del paziente, le sue abitudini di ascolto e il suo stile di vita, e che progetta un percorso graduale scegliendo i dispositivi più adatte alle esigenze di ciascuno.

Prima di cominciare i test, l’audioprotesista fa al paziente alcune domande per sapere se è esposto a rumori nocivi a casa o sul luogo di lavoro, se esegue una corretta pulizia delle orecchie, se ha avuto malattie che hanno potuto intaccare la capacità uditiva o se assume farmaci che possono risultare ototossici, ossia dannosi per l’udito.

Successivamente procede ad una visita otoscopica, osservando il condotto uditivo per assicurarsi che non ci siano lesioni, infezioni in corso o tappi di cerume che potrebbero compromettere il test.

Dopo l’otoscopia e il controllo dell’udito si passa alla consulenza. Nel caso in cui il paziente soffra di ipoacusia, la soluzione più indicata è quella di procedere con un apparecchio acustico. È soprattutto in questa occasione che si vede la bravura di un vero audioprotesista: gli apparecchi acustici non sono tutti uguali, e il suo compito è individuare quello più adatto alle esigenze del paziente e regolarlo in base al suo grado di perdita uditiva.

Come abbiamo visto, il controllo dell’udito è un esame completo e accurato, che però non è affatto invasivo o dispendioso (nei centri acustici Blumedical è gratuito) e che dura meno di mezz’ora. Per questo motivi invitiamo tutti ad effettuarlo con regolarità, soprattutto una volta passati i 50 anni.